Museo civico archeologico di Sassoferrato

Un viaggio nel tempo 

Il museo si trova in piazza Matteotti nel cuore del centro storico di Sassoferrato, all’interno del Palazzo dei Priori, edificio costruito nel 1355 quando nel paese si insediò il libero comune. Una cornice davvero incantevole per un’imponente collezione di reperti emersi durante le sessioni di scavi avvenute negli ultimi 200 anni, nei pressi dell’antica città romana di Sentinum. 

Subito dopo la biglietteria un plastico ricostruisce la famosa “Battaglia delle Nazioni” svoltasi nell’attuale territorio di Sassoferrato nel 295 a.C., al termine della terza guerra sannitica. Si deve proprio alla vittoria dei Romani sulla coalizione di Sanniti, Galli Senoni, Umbri, Latini ed Etruschi la fondazione della città romana di Sentinum, le cui rovine sono ben visibili all’ingresso di Sassoferrato. 

Si sale poi una suggestiva scalinata, rimasta integra durante i secoli, che conduce alla prima sala del museo: sulle pareti alcuni stemmi dell’antico Comune e uno stemma di Papa Paolo V che visitò la città durante il suo pontificato.  Nelle prime sale l’allestimento dei reperti illustra i vari momenti della vita quotidiana nella città romana di Sentinum, nonché i differenti aspetti della società di allora. Si passa poi alla sala delle sculture, dove è possibile osservare dorsi e teste di statue di marmo, oltre ad alcune grandi epigrafi marmoree. Interessanti anche le riproduzioni di tre lastre in bronzo riportanti documenti ufficiali con i quali i commercianti di Sentinum e Ostra riconoscevano ad alcuni importanti personaggi il titolo di patronus, ovvero di protettore. 

Nella sala successiva è conservato il mosaico originale raffigurante “Il ratto di Europa” oltre a diverse epigrafi funerarie come le steli, tipiche delle sepolture femminili, con la rappresentazione della porta degli inferi. Nel corridoio successivo sono esposti dei reperti relativi alla bottega di un bronzista che forse produceva componenti per statue molto simili a quelle rinvenute a Cartoceto, i Bronzi Dorati di Pergola. 

Si passa poi alla sala dell’“Aion”, dove nel pavimento è situata una riproduzione a grandezza naturale del mosaico ritrovato nel corso dell’Ottocento e ora conservato a Monaco di Baviera. Nelle vetrine sono esposti oggetti di uso comune relativi alla religione, arti e mestieri, la mensa o le attività delle donne dell’epoca. 

Nell’ultima sala è esposto un frammento del grande mosaico pavimentale raffigurante “I Tritoni”, precedentemente conservato al Museo Archeologico Nazionale di Ancona. Attorno al mosaico è possibile osservare alcuni pezzi di decorazione architettonica, relativi all’ultima fase di vita della città, oltre a reperti di vasellame da cucina e ad alcune monete tra le più belle rinvenute a Sentinum, databili tra il III e il IV secolo d.C. 

Questo viaggio non si limita solo all’epoca romana: una sala è dedicata alla vita preistorica nel territorio, mentre in alcune vetrine a fine percorso sono esposte ceramiche relative al Cinquecento, alcune raffiguranti l’antico stemma di Sassoferrato. 

Tornando al piano terra è possibile visitare la sala che ospita la “raccolta Perottiana”, una collezione di reliquiari fiamminghi e bizantini, tra cui spicca l’Icona di San Demetrio. Si tratta di un mosaico inserito in un supporto in legno rivestito in lamina di argento sbalzato e dorato e il suo immenso valore deriva dalla sua rarità: non solo come oggetto in sé ma anche per la tecnica di realizzazione, differente da quella dei mosaici a parete o delle icone musive di grandi dimensioni. 

Il suo valore è dimostrato dal fatto che l’opera è stata esposta al Museum of Art di New York durante la mostra intitolata “Bizanzio: la fede e il potere (1261 – 1557)” e, successivamente, a Salonicco nella Basilica di San Demetrio, in occasione del 1700° anniversario del martirio del Santo, patrono della città. 

Visitando Sentinum si percepisce la grandezza originale di quell’antico insediamento e della rilevanza che ebbe la “Battaglia delle Nazioni” per la storia occidentale, ma è soltanto visitando anche il museo civico archeologico che si possono intuire i fasti che la caratterizzavano e l’importanza che poteva avere un centro abitato di quelle dimensioni. I mosaici mozzafiato e gli splendidi busti di statue dimostrano che non si trattava affatto di un centro periferico. Pertanto consigliamo di visitare entrambe le strutture. 

Conclusa la visita al museo, ci si ritrova nuovamente nel cuore del centro storico di Sassoferrato, dove è possibile addentrarsi per i vicoli medievali e scoprire tanti piccoli dettagli tra antichi scorci, portoni e vecchie mura. Imbattersi  nelle chiese medievali avviene in maniera quasi casuale, rendendo la passeggiata ancora più piacevole. Tappa finale e obbligatoria a pochi passi dal museo: la splendida vista dal belvedere della Rocca di Albornoz, per essere abbracciati dal verde delle colline marchigiane. 

 

Per informazioni e contatti: 

Happennines IAT:  0732 956257 – 333 7301732 – 333 7300890 

www.sassoferratocultura.it 

www.sassoferratoturismo.it 

 

Photo Credit: Bernardi Photography e Happennines

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