La strada del Verdicchio

Scritto da Simone Pierini

Un percorso turistico e culturale nelle zone di produzione di questo vino bianco attraverso le colline dei castelli di Jesi, a pochi chilometri dal residence.  

 
Sono ben 18 i paesi coinvolti, in ognuno di questi troverete un buon Verdicchio da degustare sul luogo o da portare a casa e scoprirete dei luoghi sorprendenti anche se poco conosciuti. Vediamone alcuni. 

 
Il viaggio comincia a Serra San Quirico dove dietro le imponenti mura vi invitiamo a passeggiare lungo le “Copertelle”, passaggi coperti di origine longobarda che ci porteranno indietro nel tempo fino all’epoca medioevale.  
 
Ci muoviamo poi a Castelplanio dove consigliamo la visita dell’antica abbazia di San Benedetto de’ Frondigliosi, fondata nel 1100 e poi la Fonte Vecchia risalente al 1300. Gli amanti della natura possono intraprendere il “Sentiero del Granchio Nero” dove si fiancheggia un torrente nel quale vive una rarissima specie di granchio. Si è del tutto immersi nel verde ed è adatto anche ai bambini. 

 
Passiamo poi a Cupramontana, visitando il Museo dell’etichetta allestito nelle suggestive grotte dell’ex convento di Santa Caterina. Per chi invece è alla ricerca di un luogo spirituale e silenzioso suggeriamo di visitare l’Eremo dei Frati Bianchi, fondato da S. Romualdo nel sec. XI. Avvolto dal bosco è uno dei luoghi più importanti delle origini del cristianesimo nelle Marche.  

 
A Maiolati Spontini consigliamo una passeggiata rilassante nei 5.000 metri quadrati del parco Colle Celeste, un giardino silenzioso che il compositore Gaspare Spontini dedicò alla moglie Celeste Erard. 

 
Poi a Montecarotto, una meravigliosa bomboniera protetta dalle mura medioevali e da qui ci spostiamo nell’altra sponda del fiume Esino, arrivando a Monte Roberto, per visitare l’Abbazia di Sant’Apollinare, forse la più antica di tutta la Vallesina. 

 
A Staffolo potete ammirare un panorama mozzafiato su tutta la valle, camminare lungo le mura medioevali ed entrare nelle sue antiche chiese. E’ curioso che il nome di questo paese deriva dal greco antico e significa “grappolo d’uva”. 

 
Siamo giunti a Jesi, città che un tempo dominava tutta la zona e dove nacque Federico II di Svevia, lo “stupor mundi”, imperatore del Sacro Romano Impero e re di Gerusalemme. Le sue mura sono intatte e il centro storico elegante concentra diverse opere architettoniche come il Teatro Pergolesi e l’Arco Clementino. Nel Palazzo Pianetti ha sede la pinacoteca civica dove sono esposte diverse opere di Lorenzo Lotto e dove è possibile camminare all’interno della bellissima Galleria degli Stucchi lunga oltre 70 metri. La galleria è un raro esempio di architettura rococò nell’Italia centrale dove pittura e scultura sono in perfetto equilibrio e raffigurano il viaggio dell’uomo nel tempo e nello spazio. La sua eleganza è tale che un autorevole blog irlandese lo classifica tra le 10 location in Italia dove celebrare i matrimoni, insieme ad altri luoghi come Palazzo Vecchio a Firenze o la Sala Rossa del Campidoglio a Roma.  

 
Qui si chiude questo viaggio tra storia, natura e enogastronomia del quale vi abbiamo proposto una sintesi estrema. Ci teniamo a ricordarvi di godere del panorama delle dolci colline della Vallesina mentre viaggiate da un posto all’altro, basta evitare di prendere la strada statale 76. E’ davvero uno splendido panorama. 

Photo Credit Montecarotto:
Giuliano Betti
Mauro Cesarini
Elio Sebastianelli
Pietro Sebastianelli
Andrea Vico

Photo Credit Jesi:
Paradisi
U.Ubaldi

Photo Credit Cupramontana:
Ufficio Turismo Cupramontana

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